Comunità energetiche: cosa sono e come aderire

Comunità energetiche: cosa sono e come aderire

CER spiegate semplice: come funzionano, incentivi, requisiti e perché un fornitore lancia (e gestisce) la sua comunità energetica

Comunità energetiche rinnovabili: cosa sono, in parole semplici

Le Comunità Energetiche Rinnovabili (CER) sono associazioni di persone, imprese, enti locali e organizzazioni che si uniscono per produrre e condividere energia da fonti rinnovabili all’interno di un’area elettrica definita (di norma la stessa cabina primaria). Il loro scopo non è il profitto fine a sé stesso, ma generare benefici ambientali, economici e sociali per i membri e il territorio. Questa è la definizione adottata dal Gestore dei Servizi Energetici (GSE) e dal quadro regolatorio ARERA sul cosiddetto “autoconsumo diffuso”.

Come funziona, operativamente

Una CER installa (o fa installare) impianti rinnovabili – spesso fotovoltaico – e condivide virtualmente l’energia prodotta tra i membri. Non serve un collegamento fisico dedicato: il bilancio tra energia prodotta e consumata si fa tramite la rete esistente e viene valorizzato dal GSE secondo regole precise (TIAD, Testo Integrato Autoconsumo Diffuso). In pratica, quando i membri consumano energia nei medesimi intervalli in cui l’impianto produce, maturano un valore economico sull’energia “condivisa”.

Requisiti tecnici essenziali

Per accedere agli incentivi nazionali, gli impianti devono essere alimentati da rinnovabili e rispettare alcuni vincoli, fra cui: potenza del singolo impianto generalmente non superiore a 1 MW e localizzazione entro l’area elettrica della stessa cabina primaria (per la condivisione). Ulteriori dettagli e casistiche sono nelle regole operative e nelle FAQ GSE.

Incentivi: cosa si remunera davvero

L’Italia incentiva l’energia rinnovabile condivisa all’interno della CER tramite una tariffa premio erogata dal GSE, che include una componente fissa (in base alla taglia) e una variabile (che segue l’andamento del prezzo di mercato). Sono previste maggiorazioni per alcune aree geografiche (es. Centro-Nord per impianti FV) e per specifiche condizioni. Questo meccanismo rende sostenibile il modello anche quando i prezzi all’ingrosso scendono.

Nota: le delibere ARERA e i decreti attuativi del MASE (ex MiTE) sono la base regolatoria del TIAD e del Decreto “CER/CACER”, a cui si collegano le regole operative GSE per l’accesso agli incentivi. Aggiornamenti e modulistica sono pubblicati sui portali istituzionali.

Chi può partecipare e con quali ruoli

Possono aderire cittadini, PMI, enti locali, cooperative, parrocchie, scuole e soggetti del terzo settore. La CER è un soggetto giuridico autonomo con partecipazione aperta e volontaria; al suo interno c’è un Referente che gestisce i rapporti con il GSE e con i distributori (invio dati, richiesta incentivi, ripartizioni). La partecipazione delle imprese è tipicamente riservata alle PMI, secondo quanto previsto dal decreto incentivi.

Cosa significa quando un fornitore “lancia la sua comunità energetica”

Quando un fornitore annuncia la propria CER, in genere mette a disposizione:

  • Piattaforma e governance: statuto, modello giuridico, gestione del Referente e delle pratiche GSE (dall’istanza sul portale “SPC – Comunità Energetiche e Autoconsumo” fino all’erogazione degli incentivi).

In altre parole, il fornitore fa da “abilitatore”: semplifica la costituzione, la messa in esercizio e, soprattutto, la gestione quotidiana della comunità (misure, riparti, portale utenti), lasciando a cittadini e PMI i benefici della condivisione.

Perché conviene (anche se non hai un tetto tuo)

La forza delle CER sta nella condivisione: non serve che ciascun membro installi un impianto. Chi produce mette a disposizione l’energia nel perimetro della CER; chi consuma beneficia della quota condivisa, ottenendo una riduzione del costo energetico complessivo e contribuendo alla decarbonizzazione locale. Il GSE fornisce linee guida aggiornate e una mappa per individuare le configurazioni qualificate, utile per capire dove stanno nascendo nuove CER.

Come si crea (o si aderisce) a una CER

Il percorso tipico prevede: analisi del territorio e dei carichi, individuazione dei siti per l’impianto rinnovabile (nuovo o esistente dove permesso), scelta della forma giuridica, registrazione sul portale GSE, qualifica della configurazione e attivazione della ripartizione economica dell’energia condivisa. L’istanza si presenta solo online dal portale GSE dedicato.

Perché scegliere un fornitore che è anche “Referente” della CER

Affidarsi a un fornitore che ha già lanciato la sua comunità significa ridurre oneri e rischi organizzativi: dalla contrattualistica alla compliance regolatoria, dalla raccolta misure alla ripartizione economica trasparente, fino all’assistenza per bandi regionali e possibili contributi in conto capitale. Il GSE, infatti, pubblica periodicamente l’elenco dei bandi e delle configurazioni qualificate, ma la gestione pratica richiede tempo, competenze e piattaforme. Un partner che presidia tutto il ciclo accelera l’avvio e massimizza i benefici per i membri.

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Domande frequenti

Serve avere un impianto di proprietà?
No. Puoi entrare come “consumatore” e beneficiare della quota di energia condivisa prodotta dagli impianti della CER.

Quanto si risparmia?
Dipende da profili di consumo/produzione, taglia degli impianti e prezzi all’ingrosso. La tariffa premio del GSE valorizza l’energia condivisa e include componenti fisse/variabili, con possibili maggiorazioni. Un’analisi preliminare stima il beneficio atteso.

Qual è il limite di potenza degli impianti?
Per l’incentivo nazionale, in linea generale, il singolo impianto non deve superare 1 MW, con ulteriori requisiti tecnici e localizzativi indicati nelle regole operative.

Chi presenta le pratiche?
Il Referente della CER (spesso il fornitore/partner) che invia tutto tramite l’Area Clienti GSE – portale SPC.

Perché si parla di “cabina primaria”?
Perché la condivisione vale fra punti di connessione sottesi alla stessa cabina primaria, condizione che definisce il perimetro elettrico della comunità per la valorizzazione dell’energia condivisa.

Conclusione

Le comunità energetiche rinnovabili sono il modo più concreto e partecipato per accelerare la transizione: abbassano i costi energetici, attivano investimenti locali e migliorano l’ambiente. Con un fornitore che agisce da Referente e mette a disposizione piattaforme e competenze, entrare in una CER diventa un percorso guidato, rapido e con numeri chiari.
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